L’EVOLUZIONE DELLA LOGISTICA: IL CASO AMAZON
“Work Hard. Have Fun. Make History”. E’ lo slogan di Amazon, che nel 2020 ha fatturato 348 miliardi dollari con oltre 17 miliardi di utile netto, con 840mila dipendenti nel mondo e una capitalizzazione di Borsa pari a 1.250 miliardi.
Numeri strepitosi per la società di Jeff Besos, nata in un garage di Seattle nel 1994 e trasformatasi da semplice vetrina di libri a colosso multinazionale della vendita online.
La crescita prosegue senza soste a ritmi eccezionali da anni, ed anche durante la pandemia del 2020, per effetto del lungo periodo di lockdown che ha costretto il mondo intero a rimanere a casa per mesi, Amazon ha continuato a crescere.
Ma il successo non proviene solo dalla struttura di vendita: oggi Amazon è soprattutto una società di servizi che ha fatto della logistica avanzata il segreto del suo successo: la gestione innovativa dei magazzini e l’aumento dei venditori che affidano direttamente alla società la logistica dei propri prodotti per la vendita sulla piattaforma online determinano una quota di fatturato pari a circa il 50% del totale. La consegna garantita entro 24 ore (possibilmente entro la stessa giornata) e la possibilità di consegnare a punti di ritiro (negozi, edicole, Amazon lockers) massimizzano la comodità per il cliente e fanno la differenza con le altre piattaforme di vendita, che non presentano questi vantaggi.
All’interno dei depositi Amazon troviamo applicazioni tecnologiche allo stato dell’arte: nei magazzini, di nuova costruzione, tutti gli spazi sono scientificamente ottimizzati e le attrezzature (scaffalature, muletti, postazioni di pesatura e di lettura dei barcode) sono accuratamente studiate per agevolare la movimentazione e contenere la possibilità di errore, massimizzando la velocità e minimizzando i costi di gestione: la capacità di evasione è superiore a 500mila ordini al giorno.
Un numero sempre più alto di aziende di ogni dimensione in tutte le parti del mondo ricorre ai servizi di Amazon per semplificare la gestione delle vendite e trovare nuovi clienti: aderendo al “Marketplace Amazon” le aziende si limitano a spedire al centro logistico Amazon più vicino la loro produzione assieme alle relative informazioni: Amazon cataloga e stocca i prodotti, li imballa, spedisce i prodotti ordinati, cura la gestione dei resi e fornisce l’assistenza clienti 24 ore su 24; l’adesione al programma Prime garantisce ulteriori servizi per la gestione dell’inventario da remoto, i processi di pagamento, il tracciamento delle spedizioni e la creazione di report: è inoltre possibile, per un’ impresa ad esempio italiana, integrarsi automaticamente con i marketplace di Germania, Regno Unito, Spagna, Francia e delle altre principali nazioni europee: in questo caso Amazon Logistics fa una stima della domanda e distribuisce l’inventario in tutta Europa, riducendo i costi di gestione e migliorando i tempi di spedizione.
Le schede informative dei prodotti vengono tradotte automaticamente nelle lingue dei mercati di sbocco in modo da essere immediatamente fruibili. Nel 2018 in Italia le PMI supportate da Amazon attraverso questi canali hanno creato più di 18.000 posti di lavoro a tempo pieno: il valore dei beni esportati da queste imprese ha raggiunto nello stesso anno la ragguardevole cifra di oltre 500 milioni di euro.
Oggi Amazon dà lavoro a più di 8.000 dipendenti a tempo indeterminato in tutta Italia, dagli ingegneri e sviluppatori software fino alle classiche posizioni di magazzino. Le nuove assunzioni sono dislocate su oltre 20 siti, e altre aperture sono in programma.
Oltre a curare la distribuzione terrestre. la società ha ambiziosi obiettivi anche per quanto concerne i collegamenti aerei: nel novembre 2015, Amazon ha annunciato di voler creare la propria flotta cargo per espandere le capacità di spedizione: nel marzo 2016 ha rilevato il 19,99% della Air Transport International ed ha iniziato le operazioni di volo con 20 Boeing 767-300: l’anno successivo l’aeroporto Internazionale di Cincinnati nel Kentucky è diventato il suo hub principale.
Alla collaborazione con Air Transport International si sono aggiunte quelle con Southern Air, ASL Airlines ed Atlas Air, e oggi la flotta di Amazon Air è composta da 22 Boeing 737-800 e da 44 Boeing 767-300, per un totale di 66 velivoli, ma ulteriori acquisizioni sono in programma: in questi giorni la società sta acquistando (senza ricorrere a leasing) 11 Boeing 767-300 da Delta e da Westjet, che verranno convertiti in versione full cargo; la previsione per il 2022 è di 85 aeromobili.
E’ ragionevole aspettarsi che, se i trend di mercato non si modificheranno sensibilmente, la flotta di Amazon Air arriverà a contare da qui al 2030 fino a 200 aeromobili, una cifra che potrà assicurare all’operatore la copertura di un “network globale”.