LA BREAK EVEN ANALYSIS
La Break-Even-Analysis è una tecnica utilizzata nell’analisi degli investimenti finalizzata alla determinazione del punto di pareggio, ovvero del livello di produzione in corrispondenza del quale i flussi dei ricavi riescono a coprire tutti i costi relativi a un nuovo impianto.
Viene usata in fase previsionale e tiene in considerazione le relazioni esistenti tra costi fissi, costi variabili e volumi di produzione: dati i costi fissi, il punto di pareggio viene identificato dalla progressività dei costi variabili e da quella dei ricavi, essendo i costi variabili funzione del livello di produzione ed i ricavi del prezzo di vendita e dei volumi.
Un aumento dei volumi di produzione o del prezzo di vendita avvicina il punto di break even e viceversa: il punto di pareggio viene raggiunto in corrispondenza dell’intersezione tra la curva dei costi totali e quella dei ricavi totali,
Questo metodo risulta particolarmente utile a livello comparato piuttosto che assoluto, a causa delle seguenti limitazioni presenti nel modello:
- I costi variabili e i ricavi vengono rappresentati da funzioni perfettamente lineari, mentre nella realtà spesso non è così: molti costi variano “a scalini”, mostrando proporzionalità rispetto ai volumi solo entro certi intervalli, quindi si stabilizzano per un po’, per poi continuare a crescere;
- La suddivisione dei costi in fissi e variabili è assoluta, mentre invece ne esistono molti che sono classificabili come “semi-variabili”;
- Implicitamente si postula la costanza di efficienza e produttività degli impianti di produzione, mentre in realtà è ben difficile che questi parametri possano mantenere lo stesso livello nel medio/lungo periodo;
- Si ipotizza un unico prezzo costante, ma il prezzo è funzione dell’andamento delle vendite, dei mercati e dei canali distributivi, oltre che della fase del ciclo di vita del prodotto.
Si tratta comunque di una tecnica valida, soprattutto per approfondire la sensibilità con cui il break even risponde a variazioni di prezzo e di volume, e può essere proficuamente utilizzata sia per le decisioni di breve periodo che non comportino variazioni strutturali nella capacità produttiva che per valutare investimenti alternativi.