IL CREDIT MANAGEMENT E L’AGING REPORT
Tra le attività più importanti del credit management vi è la gestione del credito commerciale, che rappresenta un’importante leva strategica per controllare la liquidità aziendale: gestire con un’appropriata politica questo fenomeno anziché subirlo passivamente consente di incidere positivamente sulla gestione finanziaria.
Un’efficace politica di credit management deve controllare l’esposizione corrente, stimare quella futura e prevenire le perdite o almeno contenerle.
La valutazione preliminare dell’affidabilità dei nuovi clienti permette di minimizzare i rischi di insolvenza o di ritardati pagamenti: essa si basa sulla raccolta di informazioni ufficiali (presso camere di commercio ed enti pubblici) oppure ufficiose (da banche e fornitori); si può anche considerare l’utilizzo di una società specializzata nelle informazioni commerciali in modo da ottenere accurati report statistici.
Per quanto concerne le società di capitali, vincolate al deposito del bilancio, la possibilità di reperire informazioni è buona: nel caso delle società di persone si considerano gli eventi negativi quali i protesti e le procedure concorsuali.
Questi dati vengono poi integrati con analisi di tipo statistico, includendo anche gli aspetti legati alla territorialità ed allo specifico settore produttivo.
Una volta che il nuovo cliente è stato giudicato affidabile si tratta di definire il suo fido, vale a dire l’importo massimo del credito che gli si potrà concedere.
Questo valore deriva dai suoi parametri economici e patrimoniali e dalle condizioni generali del settore e mercato in cui l’azienda opera, che determinano il livello di rischio.
La gestione degli ordini deve considerare il limite di credito in maniera rigida, richiedendo eventualmente il pagamento parziale o totale di una o più fatture scadute o in scadenza prima di accettare un nuovo ordine che ecceda il fido: l’ammontare del fido è un dato che va aggiornato tempestivamente qualora si siano verificati dei fatti che lascino intendere un peggioramento delle condizioni economiche e finanziarie (procedure fallimentari, provvedimenti amministrativi o penali) e comunque deve essere rivisto su base annuale, anche in assenza di eventi pregiudizievoli noti.
L’Aging Report realizza il monitoraggio del credito commerciale consentendo una serie di analisi che possono influenzare i termini di pagamento ed i fidi dei clienti: si tratta di un rapporto periodico (idealmente mensile) che ordina i crediti in base alla scadenza maturata e che viene costruito utilizzando le informazioni incluse nello scadenzario clienti della contabilità generale. I crediti esistenti vengono suddivisi in classi rappresentanti i giorni mancanti alla scadenza oppure oltre la scadenza (in blocchi di 30 giorni, 0-30, 31-60, 61-90, 90-120…): il report può quindi essere utilizzato sia per la stima delle entrate che per valutare l’efficienza del processo di incasso. Un primo giudizio sulla riscossione si ottiene comparando in termini percentuali l’ammontare incassato rispetto allo scaduto: i DSO (Days Sales Outstanding) rappresentano invece il numero medio di giorni impiegati per l’incasso e costituiscono un indicatore altrettanto fondamentale.
Si può quindi determinare il numero medio di giorni di ritardo, valutare l’esposizione complessiva (confrontandola anche con il fatturato), effettuare le previsioni da utilizzare nel calcolo del cash flow e calcolare gli accantonamenti al fondo rischi. Analizzando i dati relativi a periodi diversi si ottiene una vista dinamica del credito commerciale, mentre riaccorpandoli per gruppi omogenei di clienti, per area geografica, fascia di fatturato o metodo di pagamento si ottengono altre indicazioni molto interessanti.